L’ultimo taglio del prato prima dell’inverno: perché è decisivo per la salute del tappeto erboso
Con l’arrivo dei primi freddi, la gestione del giardino cambia. Le temperature si abbassano, le giornate si accorciano e il tappeto erboso entra gradualmente in una fase di rallentamento vegetativo. È proprio in questo momento che diventa fondamentale eseguire l’ultimo taglio del prato prima dell’inverno, una pratica spesso sottovalutata ma decisiva per proteggere l’erba dagli stress termici, favorire la salute delle radici e prevenire malattie tipiche della stagione fredda.
Regolare correttamente l’altezza di taglio permette infatti alla pianta di mantenere una sufficiente superficie fogliare per la fotosintesi, conservare le riserve di energia nei tessuti e proteggere la corona, la parte più sensibile al gelo. Non solo: un taglio adeguato contribuisce a limitare la formazione di feltro, a evitare ristagni di umidità e a ridurre il rischio di muffa della neve, una delle patologie più comuni nei mesi freddi.
In questo articolo scoprirai come, quando e a quale altezza eseguire l’ultimo taglio del prato prima dell’inverno, quali errori evitare e quali accorgimenti adottare per garantire una ripartenza vigorosa in primavera.
Perché l’altezza di taglio del prato è fondamentale in inverno
L’altezza di taglio del prato non è solo una scelta estetica, ma un parametro agronomico fondamentale. Determina:
- la superficie fotosintetica disponibile per la produzione di energia;
- la riserva di carboidrati accumulata prima del freddo;
- la profondità dell’apparato radicale;
- la protezione naturale della corona, la parte più sensibile della pianta.
➤ Tagliare il prato troppo basso in autunno è uno dei principali errori che causano indebolimento, ingiallimenti e morte delle piante durante l’inverno.
L’ultimo taglio del prato prima dell’inverno troppo basso: i rischi.
Quando il prato viene rasato troppo corto (sotto i valori consigliati), la pianta:
❌ perde superficie fotosintetica;
❌ riduce la produzione di carboidrati di riserva;
❌ rallenta l’attività vegetativa e rischia di entrare in ibernazione anticipata;
❌ diventa più vulnerabile a malattie fungine, gelo e siccità invernale.
➡️ In sintesi: meno foglia = meno radici = meno resistenza al freddo.
Prato troppo lungo in inverno: perché non bisogna esagerare
Anche lasciare l’erba troppo alta in inverno può creare problemi, favorendo:
⚠️ formazione di feltro;
⚠️ scarsa ossigenazione del suolo;
⚠️ comparsa di malattie come Microdochium nivale e Typhula blight, note come muffa della neve rosa e grigia.
👉 L’obiettivo è quindi trovare l’equilibrio: né troppo corta né troppo lunga, ma in una fascia di sicurezza agronomicamente corretta.
Temperature critiche e crescita invernale
Le essenze microterme non smettono completamente di crescere nei nostri climi, ma modificano il loro comportamento.
📉 Sotto i 5°C, l’erba entra in dormienza o rallenta drasticamente la crescita.
📅 In inverno, le nuove foglie possono impiegare 35-40 giorni per comparire, salvo condizioni di gelo prolungato.
Anche se luce, acqua e azoto sono presenti, la temperatura è il fattore dominante. Tra dicembre e febbraio, il tosaerba può quindi restare fermo in garage.
L’ultimo taglio del prato prima dell’inverno, ricordiamoci di…
➡️ “Buone pratiche per preparare il prato all’inverno”, come:
- concimazione potassica,
- pulizia foglie e feltro,
- controllo fungini,
- irrigazione invernale,
- disinfezione attrezzi,
- gestione del calpestio.
- Fertilizzazione corretta con adeguati apporto di elementi a cessione programmata, Potassio per le radici (TurfExcellent WINTER 10-0-24, Stress Control 5-0-31 oppure TurfInnovation Twin Time 12-0-28), Ferro e microelementi (TurfExcellent A-Tep) e, se possibile, anche un apporto di sostanza organica (TurfExcellent HumicDG).
