Il miglioramento dei terreni
Il tappeto erboso non mente sulla qualità del terreno su cui è coltivato. Avere un substrato ricco di ossigeno, fertile, dinamico dal punto di vista dell’attività microbica è senz’altro sintomo di crescita vigorosa ed uniforme del prato. In queste condizioni anche la competizione delle essenze che lo compongono rendono la vita difficile alle infestanti che non riescono a germinare e crescere in un tappeto erboso denso. Le piante sono più vigorose e più tolleranti agli stress biotici ed abiotici.
Come ci si accorge che il sistema terreno non funziona?
Ci sono dei segnali generali che il tappeto erboso manifesta a giochi fatti: crescita stentata, diradamenti, colonizzazione da parte di malerbe infestanti. Ci sono anche degli allarmi precisi che vengono lanciati dal prato con un certo anticipo: la comparsa di alcune patologie fungine come la Laetisaria fuciformis (filo rosso), la Sclerotinia homeocarpa (macchia a forma di dollaro), sono delle vere e proprie “spie” che si accendono per indicarci che il prato è andato in riserva di nutrienti essenziali (azoto per primo). Altro segnale premonitore è che le nostre concimazioni fatte a regola d’arte con la speranza di portare nuovamente il tappeto erboso in forma non rendono il dovuto: le parti a pronto effetto si esauriscono subito e le porzioni a lenta cessione non vengono trattenute e trasformate correttamente e le piante continuano ad avere fame nonostante i nostri sforzi. E’ come cercare di riempire con acqua un colapasta: questa sfugge inevitabilmente poiché ci sono i fori che non la trattengono, così se il terreno non è fertile non è in grado di trattenere i nutrienti e metterli a disposizione della pianta.
Migliorare i terreni è un’operazione che si può eseguire sia in fase di creazione del prato che in fase di manutenzione. Nella prima è decisamente semplice incorporare i prodotti nel terreno durante le lavorazioni che precedono la semina, è importante comunque inserirli nell’ultima fresatura in modo da non portare il prodotto troppo in profondità. L’ideale è posizionarli nei primi 10 cm dove di troverà la maggior parte dell’apparato radicale del prato. Quando il tappeto erboso esiste già si possono spargere i prodotti in superficie e veicolarli con l’acqua, meglio se si aiuta il posizionamento corretto con delle operazioni colturali tipo la carotatura o la chiodatura. Questi metodi consentono di far penetrare l’ossigeno e rendono possibile portare i prodotti direttamente a contatto con l’apparato radicale delle piante rendendoli tutti immediatamente disponibili.
E’ importantissimo utilizzare prodotti di altissima qualità come:
The Andersons Humic DG per la sostanza organica nobile: acidi umici e fulvici estratti da leonardite concentrati al 70% in formulazione perfettamente e velocemente solubile
Si tratta di soluzioni altamente performanti e sicure: nessuna bruciatura o ustione e nessun problema di macchie su manufatti e laterizi in generale. La somministrazione è facile per via della granulazione precisa ed è comoda per l’assenza totale di polveri. La perfetta solubilità consente ai prodotti di entrare immediatamente in azione con rapidi benefici. In copertura possono essere somministrati in qualsiasi periodo dell’anno. Per gli hobbisti il prodotto adatto prende il nome di Humic Time ed è disponibile nel formato da 2,5 Kg. Non aspettiamo che i problemi si manifestino in tutta la loro gravità! Meglio agire in prevenzione: ad inizio stagione vegetativa diamo tutto ciò che è necessario al tappeto erboso per svilupparsi in modo corretto! Si tratta di un investimento a lungo periodo che renderà più semplice ed efficace l’intera manutenzione