Agente: Rhizoctonia solani
Specie sensibile alla malattia: gramigna, Poa annua, Agrostis palustris, Agrostis tenuis, festuche a foglie fini, Festuca elatior, Poa pratensis, Lolium perenne, zoisia, Eremochloa ophiuroides, Stenotaphrum secundatum
Sito di infezione | Apparato Fogliare, corona e apparato radicale |
Sintomi Generali | Colore delle chiazze marrone scuro, talvolta alonato esternamente Al mattino si nota il micelio del fungo, concentrato nell’alone esterno |
Forma dei sintomi | Singole chiazze medio grandi, con diametro medio intorno ai 20 cm |
Si manifesta con grandi chiazze rotonde ove il prato si mostra sofferente manifestando un seccume diffuso. Spesso di apprezza un alone marrone scuro sul perimetro della chiazza piuttosto tipico per questa patologia. Le chiazze si allargano ed aumentano di dimensioni molto velocemente (si apprezza il progredire della malattia in poche ore). All’interno delle stesse, tuttavia il tappeto arriva a recuperare con nuova vegetazione che appare come un cerchio verde all’interno della chiazza malata (manifestazione comunemente denominata “occhio di rana”).
Recupero di un tappeto erboso colpito da RHIZOCTONIA SOLANI
Acqua | L’irrigazione va ridotta drasticamente. Da preferirsi cicli frequenti e brevi di syringing |
Elementi Nutritivi | Apporti azotati favoriscono la malattia, diversamente apporti potassici possono rallentarla |
Manutenzione | Il top dressing, inteso come apporto di materiale ossigenante risulta favorevole al recupero del tappeto erboso, così come tutte le tecniche di bucatura |
Queste malattie litiche o liso genetiche (phytium b., rhizoctonia solani, thypula b., ecc.) che portano alla disgregazione e al successivo dissolvimento dei tessuti portando alla marcescenza dipendono sia dalle condizioni ambientali che dalla gestione del tappeto erboso (concimazione, taglio ed irrigazione).
Le concimazioni spinte in azoto creano tessuti fogliari ricchi di acqua ed essudati che diventano un perfetto terreno di coltura per i patogeni fungini prima citati. La soluzione adeguata per le concimazioni in estate è l’utilizzo di fertilizzanti con bassi livelli di azoto, possibilmente a lenta cessione e alto titolo di Potassio come:
The Andersons Stress Control 5.0.31 oppure Nutriturf Twin Time 16.5.22.
Consigliato anche l’utilizzo di concimi liquidi a base di alghe come STRESS IN, ricordiamo che è bene fortificare la porzione radicale e gli organi di riserva della pianta con apporti mirati.
Sempre parlando di pratiche legate alla gestione: è decisamente meglio effettuare irrigazioni abbondanti e poco frequenti in modo da irrobustire la parte ipogea della pianta evitando sempre la permanenza dell’umidità a livello del colletto del vegetale.
Importante mantenere le attrezzature di taglio affilate per evitare che durante lo sfalcio creino sfilacciamenti sulla foglia: ferite troppo grandi causano punti di ingresso preferenziali per i patogeni in generale!
Per la cura del tappeto erboso si puòscegliere di utilizzare prodotti a base di funghi antagonisti Subtil e Suzam. E’ importante lavorare in prevenzione impostando un programma preciso volto a stimolare le piante rendendole più forti. Un grande aiuto può giungere anche dall’impiego in tarda in estate di prodotti fertilizzanti liquidi bioinduttori che aiutano il prato a reagire meglio alle infezioni. Sono a base di microelementi specifici: Manzin (Zinco e Manganese) Inductor (Ferro e Rame) che inducono la pianta a produrre difese e la portano ad “auto proteggersi”.
La gestione ed il controllo delle patologie estive a livello preventivo si ottiene mettendo in atto una serie di accorgimenti che, ad una attenta analisi, rientrano in una sana, corretta e normale manutenzione del tappeto erboso senza mutare sostanzialmente i costi di gestione rispetto all’approccio classico con i prodotti di sintesi.