La gestione del tappeto erboso durante il mese di febbraio dipende moltissimo dal luogo e quindi dal clima in cui ci si trova. Senza complicarci troppo la vita non entriamo in merito al fatto che il nostro prato sia composto da specie microterme o macroterme perché altrimenti le sfaccettature diventerebbero veramente troppe e difficili da considerare!

Generalizzando possiamo quindi tranquillamente dire che il mese di febbraio è fondamentalmente per la maggior parte della sua durata un momento di attesa.

Se ci troviamo in un clima mediterraneo in realtà possiamo già pensare di muoverci per far uscire dalla moderata stasi invernale le nostre piante: potremo pensare ad intervenire per combattere il muschio che si è eventualmente formato utilizzando il prodotto granulare della linea TurfInnovation Moss Killer oppure il prodotto liquido TurfInnovation Green Top. Nel fare questi trattamenti state molto attenti ad evitare di spargere i prodotti sui laterizi: il solfato di ferro contenuto macchia rapidamente le superfici. Se capita accidentalmente che i granuli finiscano su queste superfici, rimuoveteli velocemente (utilizzate una scopa, soffiatore, se il prodotto è liquido lavate bene). Un’ottima alternativa è TurfExcellent A-TEP: sicuro, migliora la nutrizione e non macchia le superfici con le quali accidentalmente viene in contatto.

Quando il muschio sarà ustionato, verso la fine del mese, si potrà agire già con operazioni di sfeltrimento preposte anche ad eliminare i residui di secco che si son creati durante il periodo di riposo del manto erboso. Anche eventuali azioni, atte a ristabilire il corretto drenaggio dell’acqua quali: chiodature, carotature, sabbiature, potranno esser già messe in atto. Nel momento in cui si interverrà con queste operazioni colturali sarà assolutamente necessario far ripartire il tappeto erboso con la prima concimazione di spinta che vedremo a breve in un prossimo appuntamento.

Se invece il nostro giardino si trova in climi continentali come la Pianura Padana, per intenderci, sarà necessario attendere i primi segni di vegetazione dell’erba. 

Non abbiate troppa fretta: concentratevi esclusivamente sulle cose veramente necessarie. 

Se il clima è umido e se il prato è coperto dalla neve, l’unica cosa intelligente è ammirarne il fascino dalla finestra (anche dal balcone, se volete). Consiglio spassionato: non rimuovete la coltre bianca dall’erba, è un’ottima riserva di acqua ed ha effetto termoisolante! Fate attenzione al sale sparso sui camminamenti: se finisce anche sul tappeto erboso causa tossicità prolungata che si manifesta con ingiallimenti ed eventuale morte delle piante del tappeto erboso. 

Se invece il clima fosse molto asciutto, non piovesse o nevicasse da tempo, facesse freddo con sbalzi termici che registrano temperature notturne abbondantemente sotto zero e diurne di 5-10°C e oltre, allora sarà il caso di prendere seriamente in considerazione di soccorrere l’erba con una bagnatura eseguita “una tantum” per ristabilire la corretta umidità nel substrato radicale. 

E’ fondamentalmente ciò che è successo nell’inverno 2022-2023 nel Nord Italia. Per stabilire la reale necessità è opportuno prelevare nei punti di maggior esposizione del prato una zolletta ed indagare sullo stato di disidratazione del terreno che la compone: se la terra è asciutta e si stacca dall’apparato radicale dell’erba, siamo assolutamente autorizzati ad intervenire. La bagnatura va eseguita ovviamente nelle ore più calde del giorno, anche 10 minuti con irrigatori statici ed almeno 20 minuti per settore con irrigatori dinamici, in base all’esposizione (in ombra totale, se il terreno è gelato evitate di bagnare per non far danni sull’impianto irriguo) se la porzione di prato è piccola ci si può anche organizzare con un sistema “volante” e facile da rimuovere (cavalletto o irrigazione manuale con la canna dell’acqua). Questa operazione sarà da ripetere dopo 15 giorni circa al persistere delle condizioni di siccità.

La disidratazione dell’erba, degli arbusti e delle piante in generale è un fenomeno che si manifesta in maniera più grave di inverno che in piena estate, ricordate sempre che i peggiori deserti son quelli di ghiaccio e non quelli di sabbia!