Le sempre crescenti attenzioni sulla qualità dei tappeti erbosi, hanno spinto Emeraldgreen a sviluppare una serie di prodotti utili al manutentore nella gestione e nel mantenimento delle aree verdi.
Poter disporre di soluzioni versatili ed efficienti consente di pianificare meglio programmi di gestione, armonizzando così l’organizzazione aziendale ed arrivando a risultati migliori sotto tutti i punti di vista (con particolare riguardo a quello tecnico e a quello economico).
La corretta strategia di manutenzione di un tappeto erboso, deve prevedere una pianificazione degli interventi con la redazione di un calendario. Devono essere presi in considerazione tutti gli aspetti e le componenti che entrano a far parte del “sistema” tappeto erboso: terreno, vegetazione, nutrizione, irrigazione, infestanti, taglio (solo per citare i principali).
Quanto si andrà a definire ed inserire nel calendario sarà la linea guida del nostro lavoro. Tuttavia tutto ciò non potrà prescindere dall’essere condizionato da un aspetto che non riusciremo mai a controllare pienamente, vale a dire l’evoluzione meteo.
Il programma di lavoro che si metterà in atto deve avere quindi, come ulteriore obbiettivo, quello di ridurre, per quanto possibile, l’influenza che l’andamento climatico può avere sulle condizioni del tappeto erboso.
Per questo il connubio tra operatore professionale e azienda di ricerca/distribuzione deve intervenire su:
- caratteristiche strutturali del terreno: macro-microporosità, drenaggio
- qualità delle cultivar utilizzate per la composizione del tappeto erboso: resistenza alle malattie, agli stress idrici, agli estremi di temperatura, capacità di ripresa dai danni, ecc.
- nutrizione: utilizzo di concimi a cessione lenta o controllata in grado di assecondare nel miglior modo possibile le esigenze delle piante durante le diverse stagioni
- Integrazione di sostanza organica “nobile” per rafforzare l’efficienza del terreno
- Gestione corretta degli intervalli e dei volumi di irrigazione
- Governo del taglio
- Programmazione degli interventi d’inibizione dello sviluppo delle infestanti
- Pianificazione degli interventi con bioattivati per il controllo delle patologie fungine
Quando le condizioni meteo (andamento delle temperature, luminosità, umidità, precipitazioni, ecc.) interferiscono in maniera importante sul nostro programma manutentivo è necessario pensare a degli interventi “tampone” che in modo mirato ed altamente efficiente riescano a riequilibrare la situazione.
Entrano in scena i prodotti liquidi il cui obiettivo è quello di consentirci di agire, velocemente e con costi contenuti, in maniera precisa e in modo chirurgico sulla problematica emersa.
Parliamo così di concimi, biostimolanti e bioinduttori/bioattivati.
La somministrazione di questi prodotti, per via fogliare o radicale, richiede l’impiego di una semplice, ma adeguata attrezzatura per la distribuzione (botte irroratrice, tipo EvenSprey Pro 300) che ci consenta di gestire opportunamente i corretti volumi d’acqua e quindi le quantità di prodotto.
I concimi entrano in gioco quando c’è la necessità di coprire un “buco” nutrizionale o per riequilibrare la comparsa di una carenza (fondamentalmente all’interno della categoria dei microelementi). Le tipologie di azoto utilizzate, ureico, ammoniacale o nitrico, a causa della diversa modalità di assorbimento, suggeriscono la distribuzione e lo schema d’impiego, siano essi di conseguenza fogliari o radicali.
Il sistema d’utilizzo stesso è suggerito oltretutto dal tipo di situazione e dalla necessità/obbligo di utilizzare la foglia come via di accesso (malattie o inefficienza radicale) o le radici (apparato fogliare debole, poco strutturato).
Relativamente ai concimi liquidi con microelementi, ad eccezione di situazioni molto specifiche (clorosi, con particolare evidenza di quella ferrica), essi sono suggeriti come fattore di riequilibrio generale del prato, ad esempio dopo periodi molto piovosi e/o molto caldi.
Per i biostimolanti il discorso si allarga. La distribuzione di questa tipologia di prodotti, come suggerisce già il nome, è consigliata in tutti quei casi in cui il tappeto erboso possa manifestare segni di debolezza e scarsa reattività. Sono indispensabili per riprendere il manto erboso dopo situazioni di stress causate da condizioni meteo particolarmente difficili, da malattie, da trattamenti corretti (in quanto migliorano l’efficienza) o inadeguati (perché attenuano gli errori nelle concentrazioni di prodotto o del prodotto stesso), da inefficienza dell’impianto di irrigazione. E stiamo sicuramente dimenticando molti altri aspetti fondamentali d’impiego!
In tutti i casi citati, aiutare la fisiologia della pianta con amminoacidi, estratti algali, sostanza organica ad alta efficienza (acidi umici e acidi fulvici), ecc., diventa importantissimo.
E per concludere, elenchiamo la classe dei bioattivati, che grazie alle loro caratteristiche ci consentono di aiutare la pianta a trovare le giuste dinamiche fisiologiche interne atte a creare una difesa autonoma a malattie e situazioni di stress (inoculi micorrizici integrati, consorzi microbici, ecc., in previsione di difficoltà dovute a fenomeni di natura principalmente biotica).
Su www.emeraldgreen.it è possibile recuperare tutto l’elenco dei prodotti liquidi Emeraldgreen con le relative schede tecniche, modalità d’uso e dosi.