Una tra le caratteristiche più importanti che un tappeto erboso deve possedere è quella dell’uniformità. Uniformità in termini di colore, crescita, dimensione e forma delle foglie delle piante che compongono il prato. Tra le malerbe che più minano questi aspetti ci sono le infestanti dicotiledoni. Sono comunemente chiamate “a foglia larga”, in realtà si tratta di una denominazione che non ha alcun significato dal punto di vista tassonomico e botanico, ma esprime benissimo (tranne che per alcune eccezioni) il carattere morfologico principale che “rompe” l’uniformità del prato, cioè il fatto che queste piante abbiano un aspetto decisamente differente dalle essenze che compongono il tappeto erboso di graminacee.
In realtà il termine appropriato dal punto di vista tecnico-scientifico è dicotiledoni. Il significato va ricercato nelle primissime fasi di sviluppo del germinello: queste piante quando germinano hanno due false foglioline (cotiledoni), mentre le essenze da tappeto erboso, ascriventi alla famiglia delle graminacee, alla nascita, hanno una sola falsa fogliolina (monocotiledoni). Questa caratteristica le rende effettivamente molto diverse, oltre che dal punto di vista morfologico, anche dal punto di vista fisiologico tanto che, anche a livello di suscettibilità ai prodotti erbicidi le dicotiledoni sono sensibili a principi attivi completamente differenti rispetto alle monocotiledoni.
Per provare a capire l’origine della differenza tra le due categorie occorre percorrere a ritroso nel tempo qualche milione di anni: si scopre che le dicotiledoni sono molto più antiche delle monocotiledoni. Queste sono comparse solamente circa 40 milioni di anni fa (Paleocene) mentre le prime dicotiledoni con fiori sono di origine triassica (200 milioni di anni fa). In qualche modo possiamo pensare che le monocotiledoni sono decisamente più evolute delle dicotiledoni: il loro sistema di crescita, sviluppo e proliferazione veramente ridotto al minimo, le ha rese efficienti tutto dove le dicotiledoni non lo erano particolarmente, quindi anche in situazioni estreme (sono le prime colonizzatrici dopo i muschi ed i licheni). Con le monocotiledoni ed in particolare con le graminacee è comparso il bioma della prateria che prima non esisteva che è sostanzialmente il precursore del nostro tappeto erboso.
Torniamo ai giorni nostri. Le infestanti dicotiledoni possono essere divise grossolanamente anche in termini di periodo di sviluppo. Abbiamo specie più microterme che si sviluppano da fine gennaio sino a tutto il periodo primaverile e specie macroterme che germinano in prossimità della stagione calda e danno il meglio di sé in condizioni di temperature alte.
Le principali microterme dell’areale italiano sono il Trifolium repens, la Stellaria media, la Veronica persica, Il Rumex acetosa, l’Oxalis europea, il Taraxacum officinalis, il Chenopodium album, il Cirsium acaule. Tra le macroterme ricordiamo la Portulaca oleracea, l’Euphorbia maculata e L’Euphorbia humifusa.
Normalmente il maggior sviluppo di queste infestanti va dalla fine dell’inverno (Stellaria, Veronica, Taraxacum sono le più precoci), sino alla fine dell’estate (Portulaca, Euforbia). Per limitarle al massimo vale sempre ovviamente la regola di mantenere il tappeto erboso sano, folto e competitivo. L’impiego corretto di fertilizzanti granulari a lenta cessione durante la stagione di sviluppo del prato (linee Emeraldgreen The Andersons e Nutri Turf), l’effettuare in modo corretto (a livello di tempistica e di metodologia) le pratiche agronomiche quali arieggiatura, carotatura, chiodatura sono fattori fondamentali per limitare ed addirittura annullare la presenza delle malerbe.
Ove la legge lo consente, si può prendere in considerazione la possibilità di effettuare dei diserbi selettivi con prodotti autorizzati per il tappeto erboso. I principi attivi più comuni sono Mecoprop, Dicamba, Florasulam, Triclopyr, Fluoroxipyr, Clopiralid. Si trappa di diserbi selettivi che, se utilizzati ai dosaggi corretti, approfittano precisamente delle differenze fisiologiche tra le piante del tappeto erboso (monocotiledoni) e quelle infestanti (dicotiledoni) ed agiscono colpendo (selezionando) l’infestante senza danneggiare il prato. Questi interventi di diserbo possono essere resi ancor più efficaci impiegando oltre ai normali prodotti bagnanti ed acidificanti, anche dei concimi liquidi che aiutano il principio attivo a traslocare meglio nell’infestante e nello stesso tempo aiutano le essenze da tappeto erboso a richiudere velocemente gli spazi lasciati vuoti dalle malerbe. L’impiego dei prodotti Emeraldgreen Nutri Turf Precision 11.0.11, di Nutri Turf Winner 10.5.7, di Nutri Turf Active top 0.0.8 + Ferro + aminoacidi, permettono di ottenere un risultato più efficace e veloce e consentono di ristabilire rapidamente l’uniformità del tappeto erboso.