Quando si deve realizzare la messa a verde di un giardino o di una superficie ad uso sportivo è assolutamente necessario in fase progettuale tenere conto, oltre all’esposizione, anche della presenza di eventuali venti dominanti. La disposizione dell’impianto d’irrigazione deve essere pensata anche in funzione di questo fattore che esercita un’azione costante, modificando letteralmente le forme delle aree su cui intervengono gli irrigatori e, quindi, sconvolgendo le sovrapposizioni tra gli stessi. In poche parole il non considerare i movimenti più o meno accentuati dell’aria rischia di rendere la conseguente distribuzione dell’acqua totalmente disuniforme. È proprio al momento della progettazione che occorre calcolare bene la distanza tra i punti acqua in modo da sopperire e compensare l’azione del vento. Si arriva in certi casi a dover ravvicinare gli irrigatori riducendo anche del 50% la distanza tra le linee irrigue!

Dobbiamo immaginare le piante in generale come tante cannucce attraverso le quali il sole, con la sua energia, aspira letteralmente l’acqua dal terreno portandola nell’atmosfera sotto forma di vapor acqueo. Il vento accelera quest’azione ed esercita un ulteriore stress sulla pianta poiché va a ridurre la tensione di vapore a livello delle foglie, in particolare all’altezza degli stomi. L’azione continuata delle correnti d’aria comporta perciò un forte aumento dell’evapotraspirazione che, congiunto all’effetto della radiazione solare, porta la pianta verso la disidratazione. In questi casi diventano fondamentali le corrette pratiche irrigue già descritte in altri articoli, volte a far crescere la radice in profondità.  La tecnica del syringing, inoltre, riduce la temperatura del substrato e del vegetale rendendo la pianta nuovamente efficiente nei vari processi fisiologici (traspirazione in primis).

Anche i materiali tecnici di Emeraldgreen ci aiutano: l’impiego di prodotti umettanti come Vivax e Duplex serve per preparare e soccorrere il tappeto erboso proprio in casi complicati come quelli dovuti ad un eccesso di ventilazione. Essi sono degli alleati che cooperano per mantenere l’acqua adesa al terreno, rendere l’irrigazione più efficiente, ma soprattutto permettere il regolare decorso di tutti i processi fisiologici delle piante.

Il vento ha comunque anche una funzione positiva sul prato che è quella di ridurre il tasso di umidità a livello della parte superficiale del substrato di coltura e delle foglie rendendo così il microclima più sano ed ostacolando i patogeni fungini in generale che si sviluppano preferibilmente in condizioni di alta umidità ed in presenza di ristagni idrici. In condizioni di aria stagnante si creano delle situazioni pericolose per la salute del tappeto erboso: qui il vento diventa un alleato importante. In fase progettuale e di costruzione del giardino creare zone troppo chiuse da manufatti o barriere vegetali troppo fitte (siepi per esempio) che limitano la circolazione dell’aria porta a formare microclimi assolutamente non adatti alla vita del tappeto erboso; muschio e alghe diventano predominanti e le graminacee da tappeto erboso dimostrano evidenti difficoltà.

Anche per la circolazione d’aria vale “l’assioma” che regola ogni elemento vitale: il giusto equilibrio tra presenza ed assenza di ventilazione, evitando sproporzioni, comporta evidenti benefici per il prato. Per un eccesso e/o un difetto di ventilazione ci soccorrono la tecnica, le corrette pratiche agronomiche, l’utilizzo di miscele adatte per l’ambiente considerato e tutta una serie di prodotti manutentivi di prima importanza. Emeraldgreen vuole essere il primo alleato del bravo manutentore anche nei confronti della presenza di vento a dismisura.