Tra i fattori più importanti e non controllabili in grado di condizionare in maniera molto importante la vita delle piante e del tappeto erboso c’è sicuramente la temperatura.

A prolungati periodi di siccità possiamo in molti casi trovare delle soluzioni attraverso l’irrigazione, ma al freddo intenso o soprattutto al caldo, non abbiamo a disposizione molte risorse se non quelle di utilizzare piante che ben resistano a queste condizioni di stress.

Nel caso del tappeto erboso le specie macroterme ci aiutano senz’altro, ma, per le loro caratteristiche complessive, non sempre si hanno condizioni pedoclimatiche adatte per poterle utilizzare.

In tutti gli altri casi, cioè quando siamo di fronte a tappeti erbosi composti da specie “tradizionali” microterme (festuche, poe, loietti, ecc.) è necessario intervenire prima, giocare d’anticipo e mettere il tappeto erboso nelle migliori condizioni possibili per superare questi evidenti momenti di difficoltà.

Premessa: per capire come intervenire è necessario prima conoscere gli effetti che il caldo determina sulle specie vegetali in modo da poter mettere in atto le soluzioni più efficienti.

Con il crescere della temperatura oltre i 30° C, i processi fotosintetici del tappeto erboso perdono di efficacia, aumenta una specifica tipologia d’attività enzimatica e con essa anche la respirazione.  Le piante faticano sempre più a metabolizzare la CO2 presente nell’aria a scapito di una sempre più ridotta crescita fogliare e radicale. Inoltre, l’aumentata ed evidente respirazione notturna aumenta il consumo delle sostanze di riserva.

Per contrastare la perdita di efficacia dei processi fotosintetici, l’incremento dell’attività respiratoria, la riduzione della crescita fogliare e radicale e il consumo di sostanze di riserva, dobbiamo intervenire in due momenti ben precisi e con adeguate modalità di approccio. In primis prima dell’arrivo delle condizioni di stress, intervenendo sulla nutrizione con opportune somministrazioni di specifici concimi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e, in secondo, durante il periodo di affaticamento, con una attenta gestione del taglio e dell’irrigazione.

Approfondiamo in questa sede il primo aspetto cercando d’individuare gli elementi che concorrono al miglioramento delle condizioni generali del tappeto erboso e quindi le linee guida per una corretta gestione dei nutrienti nella fase pre-stress.

Con l’approssimarsi della stagione calda, per quanto riguarda gli elementi nutritivi principali, Azoto (N) e Potassio (K), dobbiamo ridurre/dimenticare il primo, che per tutta la primavera è stato importantissimo nella fase di costruzione della pianta  e concentrarsi sul secondo, il Potassio appunto, che entra prepotentemente in scena ed è l’elemento di gran lunga più importante in questo momento.

Il Potassio, riveste una fondamentale importanza quale regolatore dei processi fisiologici il più importante dei quali è quello del controllo della traspirazione dei tessuti.

Con l’apporto di Potassio, si riesce:

  • ad aumentare la resistenza alla siccità e la tolleranza alle alte temperature estive grazie alla sua capacità di intervenire nel meccanismo di apertura e chiusura degli stomi
  • ad incrementare la capacità di assorbimento dell’acqua da parte delle radici grazie al positivo effetto che ha sul potenziale idrico delle medesime 

Quando intervenire per raggiungere questo obbiettivo?

Ci aiuta nella risposta la caratteristica chimica del Potassio stesso che può essere trattenuto dal potere di scambio del terreno (sostanza organica e argille) senza che ciò ne riduca la disponibilità per le piante.  Il Potassio nella pianta è caratterizzato da elevata mobilità e generalmente viene trasferito dagli organi più vecchi a quelli più giovani. Il maggior assorbimento dell’elemento avviene durante lo sviluppo vegetativo.

Due sono le caratteristiche importantissime di questo elemento che orientano in modo assolutamente preciso la sua distribuzione:

  • Il Potassio può essere trattenuto nel terreno se questo ha buona capacità di scambio
  • Il Potassio viene assorbito durante lo sviluppo vegetativo della pianta

Abbiamo già chiaro quindi come comportarsi: dobbiamo fare in modo che il terreno sia ricco di sostanza organica (Humic DG) per trattenere in maniera naturale gli elementi nutritivi, Potassio compreso, e dobbiamo somministrarlo prima che la pianta riduca in maniera significativa lo sviluppo vegetativo.

Per questo già nella seconda concimazione primaverile è indicato l’impiego di prodotti bilanciati (tipo Mantenimento, Supreme, Nutralene) mentre, entro la prima metà del mese di Giugno, è indispensabile intervenire con lo specifico prodotto antistress (Stress Control, Twin Time)

Oltre all’impiego dei prodotti granulari, molto efficienti nella nutrizione del tappeto erboso, possono essere utilizzati anche prodotti liquidi ad alto titolo di Potassio che ci aiutano ad integrare la dotazione del macroelemento in caso di anomalia stagionale o di riequilibrio del piano di concimazione adottato (Super K, Active Top, Turgade).

Il valore del Potassio nell’equilibrio fisiologico della pianta ci suggerisce comunque di mantenere sempre alta la sua quantità presente nel terreno. Una buona disponibilità aumenta in generale la resistenza delle piante agli stress, alle brinate tardive o precoci, ai repentini innalzamenti di temperatura e agli agenti patogeni.

La dotazione complessiva di unità di Potassio diventa paragonabile a quella dell’Azoto e di questo deve essere tenuto conto nella stesura dei piani di concimazione.